Blog - E’ ora di sfatare i falsi miti sul riscaldamento a legna

E’ ora di sfatare i falsi miti sul riscaldamento a legna
La legna, la più antica delle fonti energetiche, è ai nostri giorni anche la più moderna.
Così afferma il manifesto della campagna “L’Italia che rinnova”, promossa da Legambiente, Aiel (Associazione Italiana Energie Agroforestali), Assocosma e Anfus, insieme impegnate nella divulgazione di una cultura attenta e consapevole sull’utilizzo di energie rinnovabili e sulla grande opportunità offerta dalla valorizzazione del patrimonio boschivo italiano.
In qualità di operatore del settore da più di vent’anni e azienda legata alle più importanti associazioni di categoria, Prometeo Stufe da sempre pone particolare attenzione e impegno nella diffusione di una corretta informazione sull’utilizzo delle energie rinnovabili e sulle buone pratiche per difendere la qualità dell’aria nei nostri territori. Eppure, non è raro scontrarsi con alcuni luoghi comuni che condannano l’utilizzo della legna come fonte di riscaldamento, in quanto poco ecologica, cara, e causa di disboscamento.
Vediamo quindi quali sono i falsi miti sul riscaldamento a legna, e quale invece è la verità dei fatti.
- “Nessuno scalda più a legna! Cosa siamo, nel Medioevo?”
La legna è la prima energia rinnovabile utilizzata nel mondo (40%) e in Italia (33%), nonché la seconda fonte di riscaldamento per le famiglie italiane. Inoltre, il riscaldamento a biomassa è uno dei settori che investe maggiormente in nuove tecnologie, e la produzione di stufe e camini è una delle eccellenze del Made in Italy -tre apparecchi su quattro utilizzati in Europa sono prodotti in Italia-, altro che Medioevo!
Se poi vogliamo parlare di futuro, dobbiamo ricordarci che l’aumento della percentuale di energie rinnovabili è per tutti gli accordi internazionali ed europei un obiettivo irrinunciabile, e la legna nel nostro territorio gioca un ruolo fondamentale.
- “Ma la legna costa!”
In realtà, riscaldare la propria casa a legna consente di risparmiare fino al 75% in bolletta sulle fonti fossili. Gli apparecchi moderni, e in particolare i sistemi che sfruttano la tecnologia dell’accumulo di calore, hanno un’efficienza termica tale da ridurre in modo consistente la quantità di legna necessaria per mantenere un calore piacevole e costante.
- “Quindi bisognerebbe tagliare gli alberi e rovinare i nostri bei boschi per riscaldarsi?”
Questa è davvero una credenza comune, tuttavia è vero proprio il contrario!
L’utilizzo della legna rinnova, valorizza e tutela il patrimonio boschivo italiano; attraverso la gestione forestale sostenibile il nostro patrimonio verde cresce più sano e forte, tanto che negli ultimi 50 anni la superficie boschiva dell’Italia è raddoppiata, e attualmente cresce di 1.000 metri cubi al minuto. Inoltre, pensando allo sviluppo del nostro territorio, non si può non tenere conto del fatto che la ricchezza generata dal legno resta nei nostri confini, in quanto dà vita a filiere locali che generano imprese e più posti di lavoro rispetto all’energia da fossili.
- “Non si può più accendere i caminetti! Bruciare la legna è inquinante”
L’idea molto diffusa, ma errata, che in generale scaldare a legna sia nocivo per l’ambiente deriva per lo più da un’informazione parziale relativa alle ingenti emissioni di polveri sottili di camini aperti o generatori obsoleti, che hanno portato alla decisione di vietarne o sospenderne temporaneamente l’accensione in alcune zone scarsamente ventilate come il bacino padano.
Purtroppo, una comunicazione non completa ha portato ad associare senza motivo questo aspetto negativo a tutto il settore del riscaldamento a legna, che al contrario propone soluzioni tra le più ecologiche esistenti.
Per quanto riguarda l’inquinamento inteso come produzione di CO2, quindi legato all’effetto serra e al surriscaldamento globale, bruciare legna è un’attività neutra, in quanto, a differenza delle fonti fossili, l’albero nell’arco della sua vita assorbe stessa quantità di anidride carbonica che poi emetterà durante la combustione oppure marcendo nel bosco (sprecando così la sua potenzialità energetica).
Dal punto di vista delle polveri sottili, gli apparecchi di nuova generazione abbattono le emissioni fino all’80% rispetto ai vecchi generatori, e il settore del riscaldamento con energie dal legno è in prima fila per salvaguardare la qualità dell’aria, grazie alla costante ricerca e innovazione tecnologica e alla diffusione di buone pratiche legate all’utilizzo corretto e alla manutenzione frequente degli impianti.
“Rinnovare l’energia vuol dire rinnovare la qualità della vita. Di tutti.”
L’Italia che Rinnova
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