Blog - Primi anni 2000: cresce la richiesta di stufe in maiolica. La vecchia Stube non perde il suo smalto
Primi anni 2000: cresce la richiesta di stufe in maiolica. La vecchia Stube non perde il suo smalto
Quando ripenso agli inizi della mia attività, a quanto così giovane fui disposto a investire nella stufa a legna, un oggetto all’apparenza antico, mi sembra di aver fatto una pazzia.
Eppure, dopo il grande entusiasmo delle prime due stufe, costruite nel 1996, nel 1997 mi ritrovai a rispondere alla richiesta di progettazione e costruzione di altre 10 stufe, da conciliare con gli altri lavori di ristrutturazione e con gli studi universitari che continuavo a portare avanti.
Presi al balzo l’occasione di partecipare con uno stand dedicato alle mie stufe all’Artigiano in Fiera, importantissima e molto frequentata fiera dell’artigianato milanese, dove esposi per la prima volta le stufe ad accumulo di calore rivestite in maiolica Thun.
LA STUBE VARCA I CONFINI DEL TRENTINO
A quei tempi in Lombardia non era facile trovare fumisti specializzati in grado di progettare e realizzare una stufa a giri di fumo in maiolica e, in un momento in cui il mondo ancora non viveva la velocità di internet e dei social network, le persone non conoscevano questo metodo di riscaldamento fino a che non lo incontravano in vacanza.
Di solito succedeva che i clienti arrivassero da me di rientro dall’Alto Adige, dopo essersi innamorati della stube di un rifugio o di una residenza di montagna. Conquistati dalla bellezza, ma ancor di più dalla sensazione di profondo benessere data dal calore dolcemente irradiato, desideravano portare in casa loro una stufa in maiolica con quelle stesse caratteristiche.
Intravidi la possibilità di offrire un prodotto che la maggioranza delle persone non conosceva, ma che avrebbe soddisfatto un bisogno universale di benessere e bellezza, e senza esitazione proseguii nell’impresa artigiana, rendendola la mia principale attività e avvalendomi dell’aiuto di un collaboratore.
L’anno successivo le richieste di stufe diventarono più di 20 e nel 1999 acquistai una nuova spaziosa sede a Settimo Milanese e, grazie alla continuità delle richieste, fui in grado di assumere due dipendenti.
IL BOOM DELLA STUFA IN MAIOLICA
In quel periodo viaggiavamo molto per l’Italia, per realizzare il sogno dei tanti nuovi appassionati della stube che non trovavano fumisti esperti al di fuori del trentino. Dai monti della Valle D’Aosta, al mare della Liguria, fino al Lazio, partivamo all’avventura con il nostro furgone per costruire le tanto desiderate stufe in maiolica.
Al crescere della richiesta di stufe a legna tirolesi, diversi fumisti cominciarono a specializzarsi e ad offrire questo tipo di prodotto, quindi anche il nostro raggio d’azione si concentrò maggiormente sul territorio lombardo, seppur con diverse eccezioni, come il Piemonte e la Svizzera italiana.
Nel 2001 si unì al team Giacomo, arrivato a Milano da Pantelleria, dove il padre gli aveva tramandato l’arte della costruzione di damusi, le caratteristiche case in pietra lavica con i tetti a cupola. Il suo incredibile know-how nella costruzione di manufatti complessi in Prometeo Stufe si integrò alla perfezione con le tecniche e l’arte della fumisteria.
LA STUFA IN MAIOLICA: BELLEZZA E CALORE NON SOLO IN MONTAGNA
Una delle più grandi sfide che sentivo il desiderio di vincere riguardava il design delle stufe.
Sontuose, eleganti, dipinte a mano con decorazioni floreali, arricchite da boiserie e panche intagliate in legno, le stufe tradizionali si facevano ammirare all’interno dei masi e delle baite di montagna, ma non sempre trovavano la collocazione adatta in contesti più moderni e urbani.
Così investii molto tempo ed energie nella ricerca di un design innovativo che si adattasse più facilmente alle abitazioni del mio territorio, senza rinunciare all’efficienza e al benessere del calore radiante. Da questo mindset e da diversi studi in collaborazione con architetti e designer, sono nate nuove linee di stufe a legna, che si adattano armonicamente ad ambienti classici e moderni, lasciando spazio alla visione della fiamma, o, al contrario, perdendo le sembianze di una stufa per vestire i panni di opera d’arte.
Alessandro Azzoni
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