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Stufa a legna: riscaldarsi con energia rinnovabile, riducendo le emissioni di Co2
Rinnovabile, a km 0 e carbon neutral, la legna è una fonte di energia che salvaguarda l’ambiente. Si può usarla per riscaldarsi e ridurre così il proprio impatto sull’ambiente?
Sono di poche settimane fa i titoli apocalittici che ci informavano sul rapporto dell’ONU sul cambiamento climatico e le conseguenze irreversibili già in atto per il nostro pianeta. Un tema che non può che preoccupare e far riflettere sui comportamenti e le scelte più appropriate per ridurre il più possibile il proprio impatto sull’ambiente.
Oggi vogliamo quindi approfondire la tematica ecologica legata al riscaldamento a legna, ponendoci alcune domande:
- Il fuoco di legna contribuisce alle emissioni di CO2?
- Che impatto ha una stufa a legna sull’inquinamento dell’aria?
- Può una stufa o un caminetto essere una scelta di riscaldamento ecologica?
Siccome non vorremmo sembrare di parte… abbiamo chiesto al noto meteorologo Prof. Luca Mercalli di aiutarci a rispondere a tali quesiti, e solo dopo averlo conosciuto di persona abbiamo scoperto che è un appassionato di stufe a legna anche lui!
Di seguito in corsivo trovate le sue risposte.
Il fuoco di legna contribuisce alle emissioni di CO2?
“La CO2 responsabile del global warming ha sempre bisogno di un aggettivo vicino: FOSSILE. Vuol dire che risale a milioni di anni fa e quindi non è nel ciclo della fotosintesi. Se brucio del carbonio che si è formato in tempi recenti (quelli della vita di un albero, qualche decennio) allora libero CO2 che è nel ciclo della fotosintesi.”
In parole ancora più semplici, la legna bruciando libera la stessa quantità di CO2 che ha assorbito nella sua vita: essendo nel ciclo della fotosintesi, la CO2 liberata con la combustione di legna non contribuisce al global warming, come fanno invece gas, petrolio e carbone, ovvero le fonti fossili.
“Se utilizzata in filiera corta, ovvero se ha provenienza certa e locale, la legna è carbon neutral”
La legna è quindi un combustibile carbon free, a patto che non venga da lontano, trasportata con camion consumando litri di gasolio. Per questo motivo è preferibile acquistare legna a km0.
“Con la legge per il clima, l’Europa chiede di ridurre del 55% l’emissione di CO2 fossile entro il 2030, rispetto alle emissioni del 1990. La legna ben usata può contribuire a questa riduzione”
Che impatto ha una stufa a legna sull’inquinamento dell’aria?
Anche se neutrale dal punto di vista dei cambiamenti climatici, non si può negare che la combustione della legna possa produrre emissioni inquinanti (fumi, polveri) dannose per la salute, che possono costituire un problema soprattutto nei territori come il bacino padano, dove per la mancanza di correnti d’aria le polveri sottili derivanti da trasporti, industrie, riscaldamenti si accumulano creando situazioni di grave inquinamento.
Si stima che la combustione di biomassa sia responsabile di circa il 17% del PM10 totale, ma il dato più interessante e incoraggiante è che l’86% delle emissioni deriva dall’utilizzo di impianti obsoleti, che con la regolamentazione attuale non è più consentito installare né, in molti casi, utilizzare.
“Negli ultimi decenni il settore delle stufe ha fatto un cammino importante grazie all’innovazione tecnologica e alle certificazioni ambientali. La stufa non deve produrre fumi ed emissioni dannosi per la salute. Cerchiamo di usare solo stufe moderne, stufe che non fumino.”
La grande confusione che si crea parlando di riscaldamento a legna è dovuta a una comunicazione che tende a non distinguere tra sistemi obsoleti, inefficienti e inquinanti, e sistemi moderni, campioni di rendimento energetico e responsabili di emissioni trascurabili.
“Le stufe si comportano un po’ come le macchine: inquina di più un solo Euro 0 che dieci Euro6. Allo stesso modo fa peggio una sola vecchia stufa mal gestita o un caminetto aperto che 10 stufe nuove.”
Può una stufa o un caminetto essere una scelta di riscaldamento ecologica?
“L’universo della combustione della legna è fatto di tante facce, alcune ecologiche e sostenibili e altre no. Cerchiamo di percorrere le alternative sostenibili a cui io credo molto, ovvero il riscaldamento domestico, possibilmente in case coibentate – così da usare poca legna -, con stufe aggiornate ai migliori criteri – per limitare la fumosità – e con legna di provenienza locale.”
Un sistema moderno e un uso consapevole consentono dunque di riscaldarsi a legna rispettando l’ambiente, grazie a un alto rendimento energetico, un sistema flessibile da accendere al bisogno, l’uso esclusivo di risorse rinnovabili e carbon neutral.
Nel settore della fumisteria, spesso preso di mira dalla (dis)informazione sull’inquinamento atmosferico legato alla combustione della legna, l’attenzione all’ambiente e alle risorse è da sempre un tema di grandissima importanza per le associazioni di categoria e gli operatori qualificati, e si traduce in:
- ricerca e sviluppo di nuove tecnologie sempre più performanti;
- continuo investimento in formazione di qualità;
- diffusione di buone pratiche per la manutenzione degli impianti e l’utilizzo della legna;
- creazione di certificazioni per la sicurezza e il controllo sulle emissioni.
Qui potete vedere la nostra chiacchierata con Luca Mercalli sul tema e scoprire come rispondere a chi sostiene che la vostra stufa sia inquinante 😉
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